STATI ANSIOSI

Disturbi del sonno e disturbi d’ansia

I disturbi del sonno e i disturbi d’ansia sono tra le patologie più frequenti del nuovo millennio. Secondo le statistiche più recenti, circa 1 persona su 5 presenta problemi legati al sonno oppure legati ad uno stato ansioso, se non addirittura con la presenza di entrambi i disturbi.

Quest’ultima possibilità sembra essere legata al fatto che questi problemi risultano essere concatenati: infatti, i disturbi legati agli stati ansiosi possono portare all’insonnia, come al contrario non riposare in modo adeguato può portare durante la giornata ad avere uno stato psichico alterato.

Queste condizioni possono avere effetti anche al di là della semplice sfera psichica: infatti, una delle conseguenze che si può avere maggiormente è la tachicardia su base ansiosa, ossia un aumento delle palpitazioni scomodo e sconveniente, che si attenua con la riduzione dello stato ansioso.

L’ansia è uno stato di tensione fisica e psicologica che ha un fondamento del tutto naturale che sin dai primordi serviva e tuttora serve da arma di sopravvivenza innata nell’uomo in caso di pericolo. Da punto di vista somatico l’ansia dà origine ad alterazione di parametri come la frequenza cardiaca, provocando un aumento del battito cardiaco. Oltre alla tachicardia, l’ansia può dare anche altri sintomi come dolore toracico oppure senso di oppressione alla gola.

L’ansia diventa patologica, quindi problematica, quando questo “meccanismo di protezione” si attiva anche quando non esiste di fatto alcun pericolo. Questo determina una serie di effetti come alterazione dell’umore, somatizzazione viscerale frequente e a problematiche legate all’insonnia.

Il controllo dello stato ansioso, attraverso farmaci e/o integratori alimentari, può portare ad un miglioramento dei sintomi e ad una notevole miglioramento della qualità di vita.

Ansia

Insonnia

L’insonnia è un disturbo del sonno molto diffuso in tutto il mondo. Le statistiche più aggiornate evidenziano come circa il 20% delle persone soffra cronicamente di insonnia, con una distribuzione del problema in funzione dell’età e del sesso. Infatti, le donne e le persone con età oltre i 55 anni sono più soggette a questa problematica.

Vi sono diversi tipi d’insonnia in funzione della durata del problema:

  • Occasionale, quando dura solo alcuni giorni
  • Transitoria, quando dura meno di 3 settimane
  • Cronica, quando dura più di 1 mese


L’insonnia è un problema multifattoriale e determinato da svariate cause che, talvolta, sono di difficile identificazione. Questo è soprattutto il caso dell’insonnia cosiddetta primaria, in cui il paziente è apparentemente sano e non sembrano esserci cause tali da giustificare questa patologia. Una causa riconosciuta è però il disturbo ansioso, che genera l’insonnia denominata secondaria, ossia conseguente a un’altra condizione medica.

La tachicardia è una situazione in cui si ha un battito del cuore accelerato, risultando quindi in un’irregolarità del ritmo cardiaco definita “palpitazione”, che oltre ad essere fastidiosa spesso porta anche a preoccupazione.

Ma a cosa è dovuta questa correlazione tra ansia e tachicardia? La spiegazione sta nel fatto che l’ansia è un meccanismo di difesa che porta all’aumento della frequenza del battito cardiaco, per preparare il corpo a una situazione di pericolo. Per questo motivo, quando l’ansia diventa una patologia e non è più legata a situazioni di pericolo, anche la tachicardia diventa incontrollata durante la giornata.

La tachicardia su base ansiosa si distingue dalla tachicardia organica in quanto presenta pulsazioni che oscillano tra i 120 e 130 battiti al minuto, mentre quella organica presenta un ritmo più elevato che va dai 180 battiti in su. Inoltre, la tachicardia generata dall’ansia si spegne una volta ritrovata la calma. Per cui, agire sull’ansia spesso significa anche agire sulla tachicardia a essa dovuta.

Tachicardia su base ansiosa

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